IL SALTERIO
DEL PROFETA E RE DAVIDE
CON PREGHIERE E TROPARI

TRADUZIONE  SECONDO LA VERSIONE DEI SETTANTA
(LXX numerazione latina), (O’ numerazione greca)

SCHEDA LIBRO: Rilegato, Copertina Rigida, Bicolore, 336 Pagine

Per prenotazione scrivere a: testimonianza.ortodossa@ortodoxia.it

COLLANA                                     “Ο Αμνός”
AUTORE  &  GRAFICA               Stilianos Bouris 

Il libro è stato realizzato con il prezioso contributo e la collaborazione di: Archimandrita padre Paolo Patricolo, Padre Ignazio Blasi, Padre Michele Cavallo, Lettore Andrea Della Lena Guidiccioni

 

Le parole del Salterio sono pietre per abbattere le passioni come un secondo Golia.

Il Salterio è un libro divinamente ispirato per tutte le necessità della vita. È un’opera del santo Spirito. Un anziano monaco dell’Athos disse: «Dio si chinò e disse a suo figlio Davide ciò che desidera sentire»!
Il significato spirituale dei Salmi; silenziosa la grazia di Dio lo fa penetrare nei più profondi e sacri abissi del cuore. Così il cuore si illumina, riscalda spiritualmente l’emozione, la logica e la volontà e contemporaneamente influisce positivamente i nostri rapporti sia con Dio sia con il mondo esterno. Per questo motivo la Chiesa, mossa dall’amore verso l’uomo, ha inserito i Salmi nelle preghiere quotidiane. Nei monasteri quotidianamente si leggono, durante le funzioni, circa sessanta Salmi.
Il Salterio è una raccolta di 150 poesie religiose. Il loro nome “Salmi” denota il carattere di queste poesie, poesie che erano cantate o accompagnate da uno strumento musicale.
Centocinquanta poesie, centocinquanta gradini eretti tra la morte e la vita; centocinquanta specchi delle nostre rivolte e delle nostre fedeltà, delle nostre agonie e delle nostre risurrezioni. Più che un libro, un essere vivente che parla - che ti parla - che soffre, che geme e che muore, che risorge e canta, sul limitare dell'eternità e ti prende, e trascina te e i secoli dei secoli, dall'inizio alla fine.
I monaci dell’Athos riguardo ai Salmi dicono che: “Dio è sceso dal cielo e ha detto a suo figlio Davide ciò che voleva ascoltare”!
Il nucleo del Salterio è il Dio Altissimo, mentre alla periferia dei suoi orizzonti luminosi “l’uomo è di fronte a Dio”.
«Come compagno dolce - scrive san Gregorio di Nissa - della vita umana il profeta Davide è in tutti i sentieri della vita e si comporta in modo appropriato con tutte le età spirituali ed è vicino a tutte le persone che prosperano. Gioca con i piccoli, come Dio vuole, e con gli adulti è in competizione, insegna ai giovani, sostiene gli anziani, è vicino a tutti sempre. È l’arma dei soldati, l’allenatore degli atleti, palestra per gli atleti, corona per i vincitori, gioia della mensa, conforto ai momenti di lutto. Non esiste nulla della nostra vita che è separato da questa grazia».
E Basilio il Grande dice che: «Il Salterio lenisce la ferocia dell’anima (...) è la serenità per la nostra anima, ci dona come premio la pace, rassicura il tumulto e le onde dei nostri pensieri perché lenisce la collera dell’anima e imbriglia l’inclinazione dell’uomo al peccato e la dissolutezza (…). Il Salterio è soccorso all’amicizia, all’unione dei separati, mezzo di riconciliazione degli avversari. Ci dona il più grande dei beni, ci dà l’amore. Scaccia il demonio e invita in aiuto gli angeli. È un’arma contro le nostre paure di notte e riposo dalle fatiche del giorno».
Ogni Salmo tratta molti quesiti e inoltre “nasconde” la spirituale interpretazione, dal visibile ti eleva allo spirituale.
Gesù Cristo stesso utilizza il Salmo 109 per dire ai farisei riuniti chi egli è quando chiese:
«Che pensate di Cristo? Di chi è figlio?». E loro risposero: «Di Davide».
Egli disse loro: «Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
«Il Signore ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio”?».
Nel suo discorso anche Paolo nella sinagoga di Antiochia di Pisidia utilizza i Salmi: è scritto nel secondo Salmo, dice: «Tu sei il mio Figlio, oggi ti ho generato». E poiché lo ha risuscitato dai morti per non tornare più nella corruzione, egli ha detto così: «Io vi darò le fedeli promesse fatte a Davide».
Per questo egli dice anche in un altro Salmo (15, 10): «non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione».
E nella sua lettera agli ebrei per dimostrare la superiorità di Cristo anche di fronte agli angeli dice: a quale degli angeli disse mai: «Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato»? E di nuovo: «Io gli sarò Padre, ed egli mi sarà Figlio».
Nei Salmi Gesù non solamente è preannunziato nella sua nascita per noi, ma accetta anche la sua passione, come causa di salvezza. Per noi muore, risorge, sale al cielo, siede alla destra del Padre . (...)


Andrè Chouraqui, Introduzione ai Salmi.

«Commento sui salmi» di sant’Ambrogio, vescovo (Sal 1, 4. 7-8; CSEL 64, 4-7).

BIBLIOGRAFIA

ΤΟ ΨΑΛΤΗΡΙΟΝ ΤΟΥ ΠΡΟΦΗΤΟΥ ΚΑΙ ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΔΑΥΙΔ, Εκδότης: Αποστολική Διακονία.

 ΨΑΛΤΗΡΙΟΝ ΤΟΥ ΠΡΟΦΗΤΟΥ ΚΑΙ ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΔΑΥΙΔ ΜΕΤΑ ΤΩΝ ΩΔΩΝ, Εκδότης: Συναξαριστής.

Ψαλτήριον Προσευχητικόν: Το προσευχητάριο των αγ. Αρσενίου και Παισΐου.

 ΨΑΛΤΗΡΙΟΝ ΜΕΤΑ ΤΡΟΠΑΡΙΩΝ ΚΑΙ ΕΥΧΩΝ, έκδοσης Ιεράς Μονής Παντοκράτορος.

I tropari e le preghiere fra un Kàthisma e l’atro, secondo la traduzione russa e romena, sono tradotte dai libri:

1. Psautier Liturgique Orthodoxe - Version de la Septante - Traduction Moniale Anastasia - Editions Du Cerf.
2. Псалтирь в святоотеческом изъяснении (Psaltir’ v svjatootečeskom izjasnenii), Monastero femminile di S. Anastasia Romana, Zhitomir (Ucraina), 2005, stampato con il permesso del monastero di San Pantalemon sul Monte Athos.

I tropari e le preghiere fra un Kàthisma, secondo il Salterio del Codice 43, custodito al Monastero di Pantocratoros, sono tradotte dal: Ψαλτηριον μετα Τροπαριων και Ευχων, έκδοσης Ιεράς Μονής Παντοκράτορος.