RITORNARE ALLA CASA DEL PADRE

PROLOGO:

Archimandrita Massimo, Igumeno del Sacro Monastero di San Dionisio dell’Olimpo.

INTRODUZIONE
Cristo è “la Luce vera che illumina ogni uomo
che viene al mondo”.
L’incontro con Dio


Negli ultimi decenni la Chiesa Ortodossa assiste a un evento gioioso, che deve essere attribuito principalmente alla grazia di Dio, che “cura tutto ciò che è malato” e “riempie tutto ciò che manca”. Quando la grazia del Signore tocca una persona e il suo cuore incontra Dio è impossibile esprimere a parole ciò che accade nella sua anima in quel momento. Questo evento supera ogni sentimento umano e Dio ci prepara amorevolmente per questo incontro.
Cristo continua la sua opera per la salvezza dell’ecumene, invitando molte persone che sono cresciute in comunità etero-ortodossealla sua Chiesa. Le loro storie sono varie ma si assomigliano. Se si mettono insieme formano un tappeto colorato costituito dalle opere miracolose della Grazia Divina e dal mistero che è il cuore umano.
Il ritorno alla Fede dei Padri, il ritorno a Casa, non è una cosa esterna, ma è un incontro con il divino dopo il quale la persona non è più la stessa e diventerà impossibile tornare indietro. In quel giorno finalmente tutto è chiaro dentro il proprio cuore. Tutti i pensieri, le paure, i dubbi svaniscono. Diventa chiaro il proprio cammino: Mi convertirò andando incontro a Dio e la sua Chiesa, ritornerò alla fede dei miei Padri il mio errare è finito. Arriva la convinzione che la Chiesa Ortodossa è la Chiesa di Cristo e che le comunità cristiane sparse per il mondo sono dei rami staccati dall’albero.
Ci sono molte ragioni per cui una persona che appartiene a una confessione eterodossa ritorna all’Ortodossia. Ma il fattore più importante è sempre la presenza della Grazia Divina, che agisce in vari modi toccando l’anima di ogni essere umano che è ricettivo all’illuminazione e lo porta a cercare la Verità.Successivamente, vende ciò che possiede, al fine di ottenere il prezioso tesoro desiderato, la nostra Fede ortodossa.
Nella maggior parte delle persone che ritornano all’Ortodossia possiamo discernere quei tratti peculiari che si trovano in coloro che hanno ricevuto il dono della compunzione. Questi sono il cuore contrito e umiliato, la determinazione a trovare la verità a tutti i costi, una mentalità umile che gli consente di vedere la vita da un’altra prospettiva, una volontà di fare confronti tra ciò che aveva e ciò che ha scoperto e, infine, una ferma decisione di cambiare vita.
È il cuore sofferente che consente alle persone di non fidarsi più della propria logica, delle proprie convinzioni e delle proprie emozioni, per poter abbracciare l’insegnamento della Chiesa Ortodossa, per mettere in discussione le proprie convinzioni e ciò che è più prezioso nella vita.
Secondo l’Abba Barsanufio il Grande, senza dolore nel cuore nessuno ottiene il discernimento dei pensieri. Questo vale anche per tutte le forme di discernimento. Le prove, le tribolazioni e le tentazioni che portano dolore al cuore sono tra i maggiori benefici di Dio perché creano le giuste condizioni per una riflessione, una revisione delle proprie posizioni e forse una svolta, un ritorno all’Ortodossia.
Quando uno umilmente ha accettato la Chiesa Ortodossa come la Divina Istituzione, che ha l’unica autorità nella vita per quanto riguarda la sua salvezza, il passaggio dal consenso del cuore al ritorno pratico alla vera fede richiede un’altra virtù che san Clemente, vescovo di Roma, definisce una “questione di dedizione e scopo”. La consapevolezza che nulla è più importante dell’entrare nella Chiesa e lottare per raggiungere quell’obiettivo è necessaria per chi cerca la Chiesa per superare gli ostacoli che lo spirito malvagio si sforzerà sicuramente di portargli sulla via. Possiamo vedere questo potere di devozione per molti di coloro che ritornano all’Ortodossia.
Ma per quanto importante possa essere cercare umilmente la Verità con cuore contrito e sottomettersi al Signore volonta-riamente, il fattore principale in una conversione all’Ortodossia è la Grazia Divina. Sant’Atanasio il Grande, nella sua opera “Sull’incarnazione”, afferma: «Il Salvatore opera negli uomini cose grandiose e quotidianamente convince a venire alla sua fede e obbedire al suo insegnamentouna grande folla da ogni parte del mondo ...”.
È anche vero che ogni persona che ritorna all’Ortodossia ha la sensazione di svegliarsi da un sonno profondo, per grazia di Cristo, in un certo qual modo. Si sente come il figlio dissoluto che torna in se stesso, fa il confronto tra la casa di suo Padre e il luogo in cui vive, e decide di tornare a Casa.
Quindi, finalmente, la persona completa il suo percorso e, con la grazia di Dio, viene battezzata nella Santa Chiesa Ortodossa. Da questo punto in poi, non dovrebbe importare a chi entra nella Chiesa ciò che era prima, perché, secondo sant’Ilarion, ciò che è importante e salvifico per lui è solo che, diventando un membro della Chiesa, è diventato un membro del Corpo di Cristo. Ma anche dopo il Battesimo il processo di conversione continua come una vita di ravvedimento all’interno della Chiesa.
Ciò che ha portato la persona all’Ortodossia, dolore, cuore contrito, umile ricerca della volontà di Dio e determinazione a fare la volontà di Dio d’ora in avanti, deve continuare con l’impegno all’interno della Chiesa ogni momento della sua vita a vivere in continua conversione. Perché la vita della continua conversione è anche una vita di ricerca della volontà di Dio nelle nostre vite. E così come è un grande peccato fare qualcosa che ostacolerà la conversione di una persona, così è un grande peccato impedire a qualcuno di ritornare all’Ortodossia, sia con la nostra vita negligente, sia con le nostre azioni o le nostre parole.
Questo libro ha raccolto con umiltà e gratitudine le confessioni di persone che sono ritornate a Casa che raccontano la propria esperienza e il proprio cammino con la convinzione che saranno di aiuto ad altri.
Stilianos Bouris
Direttore editoriale